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Red Canzian: Testimone del tempo.

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Aldo Massimi ci racconta il nuovo album di Red Canzian…

L’ultima edizione del Festival di San Remo ha visto partecipare tra i concorrenti “quello dei Pooh” ovvero Red Canzian con il brano “Ognuno ha il suo racconto”.

Il bassista di Quinto di Treviso dopo una vita dedita al quartetto più importante e longevo della musica italiana è salito sul palco dell’Ariston portando un brano assolutamente esente dalle caratteristiche stilistiche/compositive dei Pooh e che apre tra l’altro le danze al suo terzo lavoro da solista “Testimone del tempo”.

A mio avviso il brano doveva avere più gloria rispetto alla quindicesima posizione che ha ottenuto.
Pubblicato il 16 febbraio 2018 l’album è un excursus prettamente autobiografico in cui l’artista si spoglia raccontando sé stesso sotto ogni più personale aspetto dall’adolescenza ad oggi e si intuisce la sensibilità che da anni lo caratterizza evidenziando una persona estremamente libera di esprimere le sue emozioni e l’amore verso quei valori che la classe degli anni ’50 ha saputo raccontare attraverso le canzoni soprattutto nelle produzioni degli anni ’60 ’70.
Al primo ascolto viene in risalto il suo spirito creativo e pragmatico dando considerazione anche alle altre forme artistiche che usa per “raccontare” questo mondo come ad esempio la pittura. Si è servito dell’aiuto di grandi artisti come Ermal Meta, Enrico Ruggeri, Renato Zero e Vincenzo Incenzo (solo per citarne alcuni) e la bellezza dell’album sta anche nel fatto che ha optato per una composizione esente dall’uso di computer se non per registrare, quindi si evince come sia attento e dedito alla purezza e genuinità della musica al “biologico” artistico.
Riascoltandolo si gode e si respira una vita fatta di incontri, di esperienze, di amori, di arte, di amicizia, di cura verso il mondo… questo mondo in cui Red prende tutto con la sensibilità che lo ha sempre contraddistinto e che lo ha insignito del ruolo di valore aggiunto ai Pooh. Il suo animo Rock si mescola all’amore che mette alla musica e i 13 brani che compongono l’album ne sono al 100% la prova tangibile, inoltre è un lavoro a “conduzione familiare” in quanto alla batteria troviamo Phil Mer (figlio della sua attuale compagna) e la figlia naturale Chiara Canzian ai cori e ai featuring in “Quello che sai di me” e “Cantico” (brano dal carattere Progressive in cui si parla dei danni che l’uomo fa al Mondo e a se stesso).
Significativo anche il duetto con Aldo Tagliapietre (Le Orme) per il brano “Eterni per un attimo”.
E’ un disco che vale la pena ascoltare perché c’è il piacere di conoscere un uomo di 66 anni che ha donato la sua esistenza all’arte ed ora è qui a raccontarci che si può prendere la vita con amore e leggerezza per esserne poi essere Testimoni del Tempo.

Aldo Massimi

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