LOVE dei Thegiornalisti: l’album che convince!

Di –Davide Beltrano IlFolle

Love: album prettamente elettronico, farcito da un’atmosfera anni ’80 che fa a botte alcune volte con tormentoni radiofonici trainati da incisi facili. Un album pop e che non scopre nulla di nuovo sullo spessore artistico di Tommaso Paradiso e compagni.

Basterebbe questo per bocciare quest’album e invece… e invece questo Love è davvero un disco che si ascolta con estremo piacere e con picchi artistici abbastanza notevoli.

Parliamoci chiaro, una recensione sui Thegiornalisti, perché essi rappresentano un genere preciso, un genere che o lo ami o lo odi, ed io personalmente lo amo.

Bello infatti partire con un Overture, uno strumentale che fa da apertura al primo vero brano: ZERO STARE SERENO. Quest’ultimo è un brano davvero riuscito, dove c’è una bella dicotomia fra quello che nella vita dovrebbe andare nel verso giusto e la realtà personale piena di disordine e sbalzi d’umore. La musica poggia bene questa tematica dando vivacità nell’inciso. Un brano da cantare sotto le stelle o nei palazzetti italiani che sono già sold out ovunque.

La traccia numero 3 è NEW YORK. Atmosfere romantiche, immagini che scorrono in modo veemente e pervasi da un realismo concreto. I Thegiornalisti qui dipingono delle situazioni, attimi che scorrono mentre l’elettronica pompa su un gioco melodico nell’inciso che funziona. Il pianoforte accompagna la canzone verso lidi più delicati. Altro brano che o lo ami o lo odi.

UNA CASA AL MARE è invece uno dei brani meno riusciti dell’album. Sarà per quella musica computerizzata invadente o per un testo che lascia a desiderare per intenzioni e intensità. Potrebbe andare forte nelle radio ma sono queste le canzoni che abbassano il livello qualitativo di una band.

Alla traccia 5 il livello sale vertiginosamente. CONTROLLO è una ballata favolosa sulle proprie debolezze, sulle proprie angosce con quel pianoforte che mette i brividi, mentre le nostre ansie crescono. Poi il ritmo che sale, la chitarra acustica lascia spazio all’entrata forte dell’elettronica. “E’ tutto così fuori controllo”. Tommaso Paradiso è il cantore delle occasioni perse, delle promesse a se stesso mancate. E in questo brano c’è tutta la sua scapestrata poetica del mal di vivere.

Visto che il livello dell’album si è alzato, i Thegiornalisti decidono di inserire proprio in questo momento il capolavoro dell’album: LOVE. La ballata per eccellenza, il brano più riuscito, la ciambella col buco della band. Questa è una di quelle canzoni che segneranno la loro carriera perché da brani del genere vengono fuori sensazioni irripetibili. La musica, apre riportandoci ad atmosfere “Vendittiane” , poi parte la voce di Tommaso Paradiso e in essa c’è tutta la sofferenza di un momento preciso. Un urlo delicato ad un’anima che ci aiuta, che può rendere tutto speciale salvandoci dal baratro. Non è una semplice canzone d’amore ma una richiesta d’aiuto. Anche musicalmente il brano tiene attraverso la chitarra acustica sempre presente e i soliti giochi elettronici che qui, però, sono perfette per rendere l’atmosfera di questo viaggio musicale. Chapeau.

MILANO ROMA cambia totalmente registro musicale. Tormentone radiofonico, estivo, pronto a far esplodere i fans sull’inciso. Potrebbe essere una ricetta facile ma in realtà questo è un pezzo molto riuscito dove Paradiso gioca sulle differenze fra Milano e Roma. Tutto perfetto per poi alzare i toni in un ritornello già nella testa di tutti fans. Ancora una volta, ci siamo, nonostante sia un pezzo guascone e forse troppo orecchiabile.

L’ULTIMO GIORNO DELLA TERRA, è una canzone quasi di passaggio, dove anche il testo sembra quasi buttato lì, il tutto farcito da metafore dal basso contenuto qualitativo. Non è propriamente da cestinare ma neanche da inserire nella vostra playlist dei sogni.

QUESTA NOSTRA CANZONE D’AMORE: cosa dire ancora di questo brano che è diventato un must fra le nuove generazioni. Pianoforte che accompagna la voce di Tommaso Paradiso attraverso metafore calcistiche che esaltano gli ascoltatori per genialità e originalità. Questa è una ballata riuscita, con i soliti ingredienti di Paradiso che ama dediche non troppo sdolcinate ma zeppe di immagini che scorrono nella mente. Ancora una volta l’album rimane su.

FELICITA’ PUTTANA: ok, un tormentone, una canzone creata ad hoc per l’estate, tutto e di più per bocciarla. E invece, invece, ecco che Paradiso ti frega. Rimani lì a canticchiarla, a fischiarla sotto la doccia, a ritornare indietro con la testa e ad immergerti negli anni ’80. E’ l’esempio massimo di come i Thegiornalisti siano cambiati nel corso degli anni, ma anche le loro trovate più commerciali divertono, ci accompagnano nella quotidianità. Vuoi o non vuoi.

DR. HOUSE: e bé, chiudete gli occhi, lasciatevi trasportare dal pianoforte, dalla voce di Paradiso e dal testo più bello dell’intero album. Proiettare nel personaggio di una serie tv gran parte del proprio io. Qualcosa che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella vita, e Paradiso lo sa bene amando tante serie tv americane. Ma in questo brano c’è un mal di vivere estremo, che si riscopre in quei versi taglienti quando il cantautore romano ci canta senza mezzi termini: “Forse cerco solo un padre. L’ho trovato in te, in Fantozzi, in Bud Spencer e in tanti altri personaggi che arrivano dritti dall’immaginario collettivo di ognuno di noi. E qui si alzano gli archi, cresce d’intensità il brano. E’ l’altro capolavoro dei Thegiornalisti, il brano più intimistico di sempre. Questa volta bisogna solo inchinarsi. E poi quel finale in stile gospel: stupendo.

Ecco, questo è un album bellissimo, forse uno dei più riusciti della band. Sembra quasi che sia un crimine elevare le qualità di questa band e di Tommaso Paradiso, tante volte bastonato dai critici di mezza Italia. In realtà Tommaso racconta la generazione dei trentenni di oggi donandoci immagini e fotografie che ognuno custodisce nel proprio album dei ricordi.

Per quanto mi riguarda è un disco divertente e a tratti dalla grande qualità testuale. Bravi Thegiornalisti ma caro Tommaso Paradiso… ormai questa non è più una band ma il riflesso del tuo carisma. Forse per te è già ora di iniziare una carriera da solista. In fondo, sì, hai tutte le carte in regola per riuscirci.

 

VOTO ALBUM:

8

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