Dino Vitola Management

La Musica e lo Spettacolo chiedono aiuto! 

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Grandi slogan e ricami politici al mondo dello spettacolo.

Ma niente concretezza.
Pochi aiuti importanti e soprattutto poche scelte decise su come e da dove far partire il mondo della musica.
Facciamo un esempio concreto: come facciamo a far capire al governo che la proposta dei rimborsi sui 10.000 del FONDO EMERGENZA COVID 2020 SPETTACOLO – CONCESSIONE CONTRIBUTI ART.89 D.L. 17 MARZO 2020 nr.18 D.M. 23 Aprile 2020 detiene al suo interno diverse difficoltà di accesso, per le nostre entitaà produttive? Duole riscontrare che risultino escluse dal bando oltre il 50% delle società di medie e piccole dimensioni, che si occupano di vendita o di produzione concerti e che avrebbero diritto a questi fondi, ma con questi requisiti non possono accedervi.
Mi spiego meglio, una società concerti può avere ha anche 500 certificati di agibilità annuali versate, ma con molta probabilità non raggiungerà le 15 produzioni, per due motivi il primo perchè se vendi concerti non li produci, in secundis, perchè anche se li produci non è dettu che la tua società sia titolare del permesso siae. Da fondo concessione contributi CONCESSIONE CONTRIBUTI ART.89 D.L. 17 MARZO 2020 nr.18 D.M. 23 Aprile 2020 chi non risulta titolare di alemeno 15 permessi siae nel periodo in oggetto, chi non apriamo quindici C1, non ha accesso ma al fondo ma attenzione vi sono molte società aventi diritto che organizzano ma lasciano che sia per esempio il comune a diventare intestatario del permesso siae,

pertanto come ne usciamo: o modifichiamo la sostanza del bando tenendo conto di queste due fattispecie produttive (produttori e distributori), oppure facciamo considerare valida la fattura di prestazione artistica, o l’attribuzione del bando di gestione degli spettacoli.
Pertanto qualora il Governo vorrebbe mantenere questo punto dovrebbe verificare l’avvenuta produzione dell’evento e non dall’apertura del permesso Siae, ma attraverso una fattura o dalla attribuzione di un bando di gestione dell’ente non dalla titolarità del permesso.

Si ha la sensazione che questo iter di bando sia pensata per le compagnie teatrali (che gestisono entrambi questi aspetti) non per le società che si occupano di concerti di musica dal vivo.
Perché chi produce concerti non mette in agibilità, chi mette in agibilità non produce concerti.
Poi c’è il problema di ordine quantitativo questo bando prevede la soddisfazione di una cifra totale di sole 20 milioni quindi 10000 per 2000 aziende, ma se gli aventi diritto fossere le 26000 aziende del settore? Avremmo sole 800 scarse per ciascuna azienda!
Tutti sembrano essersi accorti che il mondo della musica non è fatto solo dai top player ma anche da una miriade di “mediani” che grazie al loro lavoro, permettono di far vivere momenti unici a tanta gente. Ma questo non basta e non potrà mai bastare per uno Stato che si dichiara civile.
E allora rimaniamo ad attendere segnali concreti su come far ripartire il mondo della musica perché senza live questo mondo crolla e senza aiuti veri, e non slogan televisivi, tanta gente rischia di raschiare il fondo, e ahimè, non è solo un gioco di parole.
Alle prossime settimane l’ardua sentenza.

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